


dopo aver consegnato la sacca con i vestiti di ricambio da spedire all'arrivo,siamo pronti per la partenza in una Chamonix tirata a lucido per tutte le 4 gare in contemporanea organizzate molto bene una vera festa dei trailers (corridori in natura)la corsa presenta diverse difficoltà la prima per me è il fatto che non corro mai sullo sterrato e ho nelle gambe solo 21km di una Skyrace fatta ai primi di Giugno la Valmalenco-Valposchiavo,poco anzi nulla.Il dislivello positivo è di +6620 e quello negativo -6463 con partenza dai 1000 mt s.l.m. di Chamonix affronteremo ben nove colli oltre i 2000 mt e altri 3 sopra i 1500mt con discese fino agli 800 mt circa dei villaggi e borghi lungo il percorso.Partena:buio,leggera pioggierella e alcuni dubbi su cosa mettere nello zaino,come sempre abbondo con tutto vestiario e cibo non sapendo come saranno i ristori lungo il percorso(la gara è in semi-autosufficenza)consumerò solo una barretta e un pezzo di grana,i ristori posizionati circa a 20/25km l'uno dall'altro sono fornitissimi.Porto anche 2 borracce da 75ml al posto di 2 da 50ml visto che danno bel tempo per tutto il sabato con caldo(in effetti hanno fatto comodo anche se l'anno prossimo mi doterò di un contenitore da inserire nello zaino, le borracce mentre corri danno fastidio)Ultimi saluti e in bocca al lupo con Vittorio,Carlo e Rolando e via si parte,la prima parte si corre in un bosco con piccoli saliscendi il gruppo è ampio siamo in circa 800 partenti,ci perdiamo subito,Rolando il più in forma parte al suo ritmo e non lo vedremo più,Carlo e Vittorio sono insieme abbiamo quasi lo stesso passo,dopo i primi 8km saliamo verso il Col de Voza a 1653mt km 13,7 comincia ad albeggiare non piove più il cielo è nuvoloso,non fà freddo arriviamo al primo Ravitaillement(ristoro)non so perchè ma mi ricorda Riavvitamento i Francesi ... ho giocato a rugby per 22 anni ed erano tra i primi della classe più bravi degli italiani, adesso che sono un ultramaratoneta ed ora anche ultratrailer devo riconoscere che sono il movimento più organizzato e più numeroso(delle volte mi stanno un pò antipatici con la loro Grandeur e il loro nazionalismo,ma se fossimo così anche noi Italiani con un senso civico maggiore e un pò di sano nazionalismo il nostro paese non potrebbe che benificiarne,invece noi ci sentiamo italiani solo quando vince la nazionale naturalmente solo quella di calcio.)Dopo lo scollinamento del Col de Voza,scendiamo a Saint Nicolas 1177 mt e subito dopo si sale con un bel dislivello,una pendenza molto alta al Mont Joly 2525 mt,le nuvole sono basse si sale avvolti in una nebbia mista a pioggerella,salgo con una buona intensità,non si vede il culmine della salita attraversi
amo alpeggi ed impianti di risalita sciistici invernali, 
il ritmo è un pò troppo alto mi fermo un pò a prendere fiato,non sono abituato a questo tipo di sforzi,finalmente si vede il culmine,il sole si fà largo a fatica tra le nuvole,arrivato in cima,incontro Carlo e Vittorio,piccola sosta per bere un sorso d'acqua e ripart
iamo insieme,piccolo falso piano corriamo in costa e scendiamo di qualche centinaio di metri fino al Col du joly 35km mt 1990,per risalire subito verso il Col de la Fenetre a 2245 mt 38,8km,Carlo ci ha staccati è un pò più avanti di noi,lo ritoveremo fermo con un crampo alla gamba poco più avanti,un continuo sali scendi per ben sei colli,attraversando magnifici panorami,è spettacolare correre in certi luoghi dove il ricongiungimento con la natura,passa attraverso la fatica ed il ritorno ancestrale con quello che siamo realmente:una splendido organismo evoluto e programmato per sopportare la fatica,mettendo in atto dei meccanismi automatici di sopportazione,non certo quello che abbiamo somatizzato negli ultimi 50 anni di civiltà contemporanea dove la società è rivolta a trovare sempre più modi per fare meno fatica,cosa ovvia per la forma mentis dell'uomo moderno(sedentario per omologazione della società odierna)La fatica e la sofferenza fanno parte della nostra evoluzione,basta guardare negli anni passati,dove determinava la sopravvivenza o meno.Consiglio a tutti di fare un esperienza di questo genere è un introspezione con se stessi e una conoscenza approfondita del nostro io e del proprio corpo.Col du Bonhomme 2329 mt 44 km il sole fà capolino con delle nubi che attraversano ogni tanto il ciel
o,per nostra fortuna se no saremmo già belli che arrostiti, 
Carlo si è ripreso e per il momento avanziamo in 3,Col de la Sauze 47,6 km 2307 mt a questo punto in discesa Carlo allunga lo ritoveremo solo in albergo,Io e Vittorio procediamo bene in salita(anche se non attuiamo le tecniche degli altri partecipanti tutti con i bastoncini e ho notato salendo,appoggiano il piede per intero,non come noi che lavoriamo di avanpiede e di conseguenza con i quadricipiti ed i polpacci,ogni t
anto mi viene una piccola fitta al tendine sx del polpaccio ma è fulminea passa immediatamente,penso positivo devo arrivare alla fine,qui comincio a davere un lungo colloquio con i muscoli delle mie gambe,incito i miei polpacci a tenere duro.Scendiamo a Cormet de Roselend 51,1km 1967 mt arriviamo al ristoro, 
in questa gara dove abbiamo testato il nostro fisico su percorsi di montagna,abbiamo deciso io e Vittorio di fare sempre una lunga pausa ad ogni ristoro(forse troppo lunga con il senno di poi)comunque optiamo per fermarci 1/2 ad ogn'uno dei ristori, mangiamo,riempiamo le borracce e ci riposiamo un poco,adesso dobbiamo salire al Passeur de Pralognan 2567mt (la cima più alta) la salita e spettacolare,impegnativa ed anche un pò pericolosa con passaggi tosti,


il ritmo è un pò troppo alto mi fermo un pò a prendere fiato,non sono abituato a questo tipo di sforzi,finalmente si vede il culmine,il sole si fà largo a fatica tra le nuvole,arrivato in cima,incontro Carlo e Vittorio,piccola sosta per bere un sorso d'acqua e ripart



Carlo si è ripreso e per il momento avanziamo in 3,Col de la Sauze 47,6 km 2307 mt a questo punto in discesa Carlo allunga lo ritoveremo solo in albergo,Io e Vittorio procediamo bene in salita(anche se non attuiamo le tecniche degli altri partecipanti tutti con i bastoncini e ho notato salendo,appoggiano il piede per intero,non come noi che lavoriamo di avanpiede e di conseguenza con i quadricipiti ed i polpacci,ogni t


in questa gara dove abbiamo testato il nostro fisico su percorsi di montagna,abbiamo deciso io e Vittorio di fare sempre una lunga pausa ad ogni ristoro(forse troppo lunga con il senno di poi)comunque optiamo per fermarci 1/2 ad ogn'uno dei ristori, mangiamo,riempiamo le borracce e ci riposiamo un poco,adesso dobbiamo salire al Passeur de Pralognan 2567mt (la cima più alta) la salita e spettacolare,impegnativa ed anche un pò pericolosa con passaggi tosti,



Dura,molto dura ma bellissima,arrivati in cima si soffermiamo a guardare verso il basso,il prezzo del biglietto valeva la spesa,adesso corriamo sempre in quota fino al Col de la Forclaz 2369 mt 58,8 km,splendidi panorami con laghetti montani


dopo lo scollinamneto del Col de la Forclaz,ci aspetta un grande dislivello dai 2369 mt si scende fino a Borg St. Maurice 830mt,in 8,7 km scendiamo di 1539 mt,lunga e spaccagambe,nell'ultimo tratto ho cominciato a soffrire i quadricipiti non rispondevano più,non riuscivo più a correre ed anche scendendo a passo veloce il dolore era forte,il ricordo che serbo,è dove ho sofferto di più in tutta la gara,arrivato con fatica a Borg St Maurice,al tramonto,io sono stanco è un pò in crisi,svuotato completamente,togliamo gli zaini e le scarpe,mi appropinguo al banco degli alimenti,fortunatamente i ristori sono molto ricchi,comincio con una zuppa calda e ci metto dentro 4/5 pezzi di formaggio e del pane,sono affamato in un attimo la finisco e ne prendo un altra tazza,anche Vittorio si butta sul cibo,dopo prendo una tazza di te e con 2/3 pezzi di pan d'epices (dolce tipico francese a base di spezie)sto meglio,mettiamo in ordine gli zaini e riprendiamo,usciamo del ristoro sempre dopo una buona 1/2 ora di sosta,Vittorio mi dice che mi vede bene la zuppa ha fatto effetto,abbiamo ancora 39km da fare,viste le condizioni decidiamo di continuare camminando anche nei pezzi in piano,siamo sopra di circa 2 ore sui cancelli,è buio,passiamo dall'abitato di Sèez e qui comincia la lunga salita al Col du Petit St Bernard 2188mt,le crisi si avvicendano,è l'endurance! io e Vittorio lungo il percorso abbiamo chiaccherato e ci siamo conosciuti meglio,ogni tanto uno dei 2 aveva lunghi silenzi,delle volte era la fatica altre volte le varie crisi che vengono e passano,la salita è veramente lunga 11km ma con un dislivello accettabile sempre su sentieri o strade bianche,meno male perchè adesso siamo illuminati solo dalle nostre lampade frontali e dalla luna che vediamo in lontananza,lungo la salita scende perentoriamente la temperatura,ci fermiamo più volte ad indossare capi,prima solo la giacca,poi anche i calzoni fino sotto il ginocchio,meno male che ci siamo portati le cose giuste,forse al momento di preparare lo zaino pensavamo di essere troppo carichi,ma con il senno di poi è stata la scelta giusta,arrivati in alto oltre alla temperatura si aggiunge anche l'aria fredda ci saranno si e no 2/3 gradi,per tutto il pezzo abbastanza lungo fatto sul falsopiano soffriamo un pò il freddo nonostante il materiale tecnico.Attraversiamo il confine ed entriamo in Italia,come scendiamo,l'aria termina,apprezziamo molto,la lunga discesa di 9km ci porterà a La Thuile mt 1466 km 90esimo,manca poco... solo 16,4 km,le discese sono lunghe e noiose poi con il buio è ancora peggio,le ultime le sto soffrendo,arriviamo al Ristoro dove troviamo un buon brodo caldo e della bresaola,solita 1/2 ora di sosta,guardiamo in faccia gli altri concorrenti e ci diciamo allora non siamo solo noi stanchi ...!anche i concorrenti "montanari" sono stanchi.Ci rimettiamo in marcia con direzione Petosan 94km 1751 mt,attraversimao un bellissimo bosco illuminati dalle stelle,dopo aver raggiunto il culmine anche qui una lunga discesa fino Prè St Didier 102km 1017 mt,sempre sofferta,Vittorio è stanco,io durante la discesa in un pezzo di strada bianca,quasi mi addormento camminando,fortunatamente è l'alba,cominciano le prime luci che attraversano il bosco ed illuminano il sentiero,superiamo alcuni concorrenti che sono fermi per stanchezza,fanno cenno che è tutto ok,adesso la luce è completa, si staglia davanti a noi il massiccio del monte Bianco spettacolare con le luci del sole all'alba, arrivati all'ultimo ristoro di Prè St Didier,non ci fermiamo mancano 4,4km all'arrivo,attraverso un bosco che costeggia il fiume,mi è passata la crisi di sonno e mi sento bene,Vittorio mi chiede cosa ho preso...manca poco,ultimi saliscendi dai 1017mt dobbiamo salire ai 1190 di Dolon frazione di Courmayer dove è previsto l'arrivo.Vediamo le prime case,poi si passa all'asfalto ultimo km,si staglia su di noi un lungo sorriso!


Attraversiamo il traguardo empi di soddisfazione e gioia.
Chiudiamo in h 26,44 325esimo e 326esimo su 800 partenti.
Devo riconoscere ai francesi oltre all'organizzazione anche il fatto che lungo tutto il percorso dove incontravamo spettatori tutti avevano una parola d'incoraggiamento,
la più utilizzata è Bon courage! che ci ha fatto molto piacere.
come dicono loro CHAPEAU!! a tutti .
Bella esperienza,l'anno prossimo vorrei cimentarmi nella gara lunga di 166km e 10.000mt dislivello positivo,mi allenerò in montagna per essere pronto.
Adesso la mente và già al prossimo obiettivo la GARA per antonomasia la SPARTATHLON 248 KM da Atene a Sparta con 4000mt di dislivello +,solo quando riuscirò a portare a termine la Spartathlon potrò definirmi ATLETA.